Per inaugurare il blog, ho pensato che non potevo non cominciare con un argomento di cui non fregasse niente (quasi) a nessuno.
Tóh! Il fallimento più veloce nella storia del blogging!
Eeeh! Son soddisfazioni!
Ok, ora che ho scritto qualche idiozia, posso iniziare…

Come per molti di voi ehm… due, il primo incontro con lo stile inconfondibile di Yoshitaka Amano lo ebbi grazie ai loghi della celebre saga Final Fantasy. Ancora oggi, nel panorama videoludico, non esistono loghi più iconici ed eleganti.
Purtroppo, qui inizia e finisce tutto ciò che la maggior parte degli italiani sa di lui. Un vero peccato, perché il Maestro (non si potrebbe chiamarlo in altro modo) è in realtà una figura che meriterebbe ben più ampia considerazione.
Artista unico nel suo genere, influenzato nei suoi lavori sia dall’arte tradizionale del suo paese che da quella occidentale (evidenti i rimandi all’art nouveau e a Klimt), Amano si muove con noncuranza tra animazione, videogiochi, e fumetti, dimostrando una versatilità fuori dal comune. Eppure, per quanto particolare sia la sua produzione, non sarebbe difficile immaginare le sue opere esposte in una mostra.
In questo articolo, vorrei dare al lettore qualche informazione in più su questa figura ingiustamente ignorata. Non troverete una trattazione esaustiva di tutto il lavoro del Maestro, dato che richiederebbe ben più di un articolo, ma farò alcuni cenni su ciò che ritengo più interessante segnalarvi.
Non si può che iniziare con Final Fantasy: il Maestro ha collaborato – e continua a collaborare – a quasi tutti i capitoli della saga videoludica creata da Hironobu Sakaguchi. La sua partecipazione, però, non si limita all’ideazione dei famosi loghi: in alcuni capitoli ha addirittura ricoperto il ruolo di character designer (nello specifico, dal primo al sesto), creando l’aspetto di molti dei personaggi ancora nei cuori dei fans. Non occorre, almeno in questo articolo, approfondire ulteriormente l’argomento, data la notorietà dei giochi Square Enix.
Per quella che possiamo chiamare narrativa illustrata, ci sono due opere che spiccano su tutte le altre:
Vampire Hunter D
Serie di romanzi (cominciata nel 1983) scritta da Hideyuki Kikuchi e mai arrivata in Italia. Ha per protagonista il misterioso dhampir D, un cacciatore di vampiri che vaga nelle terre desolate di un futuro lontanissimo (12090). Le illustrazioni di Amano dedicate alle avventure di D sono tra le più belle di tutta la sua produzione.
Dai romanzi sono stati tratti alcuni film, tra cui il bellissimo Vampire Hunter D Bloodlust (di cui il Maestro cura il character design).
Più recente è invece il manga, portato in Italia da J-POP (e purtroppo ancora incompleto), il cui stile di disegno (Saiko Takaki) è chiaramente ispirato al suo.
The Sandman: Cacciatori di Sogni (Sandman: the Dream Hunters)
Unico racconto illustrato da Amano giunto in Italia. Il suo tratto caratteristico rende in modo perfetto l’atmosfera onirica propria del Sandman di Gaiman: non per niente l’opera è valsa loro un Bram Stoker Award.
Ecco la presentazione sulla quarta di copertina:

“In occasione del decennale della serie, Neil Gaiman scrisse per Yoshitaka Amano un breve romanzo da illustrare: “Cacciatore di Sogni”, una leggenda della tradizione giapponese perfetta per “Sandman”, con tavole eleganti e moderne. Questo libro che avete tra le mani”.
Il volume è piuttosto sottile, ma credo valga ogni centesimo del suo prezzo di copertina (per la precisione 15,90€). Essendo intitolato Sandman, è importante precisare che può essere apprezzato appieno anche da coloro che non abbiano mai avuto a che fare la serie a fumetti di Gaiman.
Tra le varie opere mai giunte da noi, ci sono anche quelle nelle quali si è cimentato nel ruolo di autore (Deva Zan, HERO, Mateki: The Magic Flute).
Passando all’animazione, oltre al già citato Vampire Hunter D Bloodlust, Amano ha lavorato al character design di alcune serie molto famose, tra cui Shinzō ningen Kyashān (da noi Kyashan il ragazzo androide) e Yattaman. Nel film Tenshi no tamago (1985), di Mamoru Oshii, è stato art director, character designer e sceneggiatore.
Il Maestro si è anche trovato a illustrare le copertine di alcuni album musicali (molti di band rock e metal). Tra questi voglio citare l’iniziativa di cui sono venuta a conoscenza durante le mie ricerche per questo articolo: si tratta di Play for Japan: The Album, il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza dopo il Terremoto in Giappone nel 2011. Curioso che le tracce in esso contenute siano tratte dalle colonne sonore di alcuni videogiochi famosi (solo per citarne alcuni: Dragon Age, Dead Space, Super Mario Bros., Metal Gear Solid 4, Call of Duty, Red Dead Redemption, Chrono Trigger e Final Fantasy, quest’ultimo ovviamente con la musica di Nobuo Uematsu), ma forse si può considerarlo un segno di quanto la cultura videoludica sia ormai parte integrante della società giapponese.
Inquadriamo ora la situazione delle raccolte dedicate al Maestro. Facendo una breve ricerca, è facile incappare in alcuni dei nomi seguenti:
- Amano: The Complete Prints of Yoshitaka Amano (2003)
- Yoshitaka Amano: The Collected Art of Vampire Hunter D (2008)
- Worlds of Amano (2012)
- The Sky: The Art of Final Fantasy (2013)

Come la maggior parte delle altre opere, nessuna raccolta sul Maestro è mai stata tradotta e pubblicata in Italia. È davvero avvilente constatare quanto Yoshitaka Amano sia stato e sia tuttora bellamente ignorato dal pubblico nostrano. Il fatto risulta ancora più frustrante se si pensa all’uscita nel 2018 di quello che sembrerebbe essere il volume più interessante finora creato su di lui (ed in effetti il nome è tutto un programma!): Yoshitaka Amano: The Illustrated Biography – Beyond the Fantasy, di cui ho crudelmente inserito l’immagine di copertina giusto per farvi girare un po’ le scatole.
A volte le assenze bruciano più delle presenze sgradite (almeno quest’ultime puoi riconoscerle!).
Purtroppo dal mercato italiano non ci sono segnali di cambiamento in vista. Dunque, cosa possiamo fare noi, poveri fans depressi, per dimenticare i nostri dispiaceri? Ovvio! Berci su!

… mannaia!