La generazione degli anni ’90 ha conosciuto i dinosauri soprattutto attraverso il lavoro di Steven Spielberg. Affascinata da Jurassic Park e da Alla ricerca della valle incantata, per tutta la mia infanzia, alla tipica domanda “Cosa vuoi fare da grande?”, io rispondevo sempre “La paleontologa!”. E poi, tristemente il più delle volte, dovevo spiegare al mio interlocutore cosa significasse il termine paleontologa…
In questo articolo proporrò un elenco delle opere più belle dedicate ai dinosauri, alcune delle quali hanno segnato un’epoca. Attenti però a non fraintendere: tratterò dei dinosauri nell’immaginario collettivo sviluppatosi durante un certo periodo. Per quanto alcune delle opere qui sotto consigliate abbiano ricreato i dinosauri cercando di attingere a conoscenze paleontologiche reali (Spielberg, per esempio, si avvalse della consulenza del paleontologo Jack Horner), si tratta pur sempre di prodotti che prediligono la spettacolarità al realismo, spingendosi perfino a mostrare l’impossibile. Se cercate i veri dinosauri, dovrete chiaramente cercare altrove (anche se il paragrafo Dinosauri in Italia di quest’articolo è un piccolo passo in quella direzione).
Cinema
Jurassic Park (1993)
Tratta dal romanzo di Crichton (di cui parlerò più sotto), è la prima opera cinematografica dove i dinosauri si muovono e si comportano come dinosauri, secondo le conoscenze paleontologiche dell’epoca (per esempio, è la prima volta che alcuni dinosauri – è il caso dei Velociraptor – vengono rappresentanti con movenze più simili a quelle degli uccelli che a quelle dei rettili). Con questo film, gli effetti speciali raggiunsero vette altissime, mostrando le straordinarie potenzialità dell’animazione in grafica computerizzata (preferita alla tecnica allora più usata, cioè l’animazione a passo uno), senza però disdegnare altre tecniche (alcune scene dell’attacco del Tyrannosaurus rex alle automobili sono state girate con l’ausilio di un T-rex meccanico, malgrado si bloccasse spesso a causa della finta pioggia…).
Tra le innumerevoli sequenze che hanno fatto la storia del cinema, spiccano l’incontro con il Brachiosaurus, con la telecamera che, prima di farci finalmente vedere il dinosauro, indugia sui volti meravigliati dei protagonisti; il già citato scontro col Tyrannosaurus rex (da qui in poi chiamato semplicemente T-rex, perché sono pigra) che – distrutto il recinto – si diverte a giocare con le “macchinine”, ricordando all’umanità quanto in realtà sia piccola e fragile; la terrificante sequenza con i Velociraptor intenti a cercare i ragazzini nella cucina.
Nel 1994, Jurassic Park vince tre Oscar (Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro, Migliori effetti speciali).
Accompagnato da una colonna sonora memorabile, il film ha il raro pregio di far tornare bambini tutti i suoi spettatori, e allo stesso tempo di mostrare come la natura si riappropria della vita a prescindere dalla sua origine, in questo caso artificiale.
A questo proposito, è interessante fare un collegamento con un noto – e molto dibattuto – traguardo scientifico degli anni novanta: la prima clonazione di un mammifero, la famosa pecora Dolly (1996). La fantascienza cerca sempre di immaginare il futuro e, a volte, riesce persino ad anticiparlo.
Il 1993 è l’anno della nascita della “dinomania”, ovvero programmi tv dedicati ai dinosauri (tra cui ricordo alcune puntate della Macchina del Tempo condotta da Cecchi Paone), artigli e orme di Raptor come sorpresa nei cereali, edicole piene di album di figurine, carte da gioco e di riviste mensili accompagnate da pezzi di scheletri di T-rex da montare o – ancora – da artigli e zanne da collezionare. Inutile dire che io ero in prima linea.
Il mondo perduto – Jurassic Park (1997)
Il secondo capitolo della saga cinematografica si ispira a Il mondo perduto di Crichton, ed è diretto ancora una volta da Spielberg. Per quanto non al livello del primo film, il sequel – al contrario di quanto accade di solito – è un prodotto di tutto rispetto, pieno di azione e sequenze coinvolgenti. Tra queste ultime, la migliore è sicuramente quella dei due T-rex che, venuti a riprendersi il proprio cucciolo, provocano la caduta delle due roulotte dalla scogliera. Sono degne di nota anche lo scontro con i Raptor e l’episodio in seguito chiamato eufemisticamente “incidente di San Diego”, ovvero la versione drammatica e truculenta di 4 dinosauri a New York.
Jurassic Park III (2001)
Bistrattato da molti (e poi rivalutato dopo la visione di Jurassic World), il terzo capitolo, questa volta diretto da Joe Johnston (Jumanji, The Wolfman), ha tutta un’altra atmosfera rispetto ai primi due film: consapevole forse che il primo è irraggingibile, Jurassic Park III cerca di non prendersi troppo sul serio, proponendo scene più leggere e divertenti. Inoltre, possiamo finalmente vedere la voliera degli Pterodattili (presente nel primo libro di Crichton, sebbene con protagonisti e soluzioni diverse).
Un altro pregio del film è quello di rispettare la tradizionale attenzione della saga per le scoperte della paleontologia. Segnali di questa attenzione sono l’inserimento dello Spinosaurus come protagonista al posto del T-rex (scelta coraggiosa ma poco apprezzata), e il cambiamento nell’aspetto dei Raptor, ora dotati di un timidissimo piumaggio (in questo caso, si scelse di mantenere una certa continuità con l’immagine obsoleta ma ben radicata nella fantasia degli spettatori). Riguardo a questi ultimi, la riproduzione tridimensionale della loro cassa di risonanza giocerà un ruolo importante per la salvezza del gruppo in fuga dall’isola.
Tra le sequenze più interessanti c’è lo scontro tra lo Spinosaurus e il T-rex, (l’uccisione di quest’ultimo è il simbolico passaggio di testimone da una “star” all’altra), quella nella famosa voliera, e la resa dei conti tra lo Spinosaurus e i maledetti piccoli umani che continuavano a fargli suonare la pancia, dove veniamo messi al corrente che alcuni dinosauri terrestri sapevano nuotare (in particolare, sembra che lo Spinosaurus cacciasse prevalentemente in acqua).
Jurassic Park Collection
Edizione consigliata per chi ama la saga originale ma non impazzisce per quella nuova (il primo capitolo di quest’ultima, comunque, è presente).
La copertina, almeno per i miei gusti, è decisamente più bella rispetto a quelle dei film venduti separatamente. Inoltre, i contenuti speciali sono davvero ben fatti e pieni di curiosità.
Il caso J.W. (ATTENZIONE: SPOILERS GRANDI COME DINOSAURI!)
Spendiamo qualche riflessione scherzosa su questa nuova saga:
Jurassic World (2015)
- Manca purtroppo della suspense e della meraviglia che regalava Jurassic Park: nel parco, la gente si mette in fila per le attrazioni con lo stesso entusiasmo di quando sei costretto ad accompagnare qualcuno su una giostra noiosa.
- Lasciando perdere il caso dell’Indominus rex, anche gli altri dinosauri non si comportano come dinosauri: il T-rex recita la parte del cavaliere solitario che disdegna la carne umana, i Raptor vengono addestrati… cioè, non riusciamo ad addomesticare le zebre, ma i Raptor sì? Va bene che è un’opera di fantasia, ma bisogna pur mantenere una minimo di logica, mannaia!
- A parte Owen, che comunque è il tipico protagonista stereotipato, personalmente ho provato una grande antipatia per la maggior parte degli altri personaggi, in particolare per Claire e i due ragazzini Gray e Zach, superflui e a tratti fastidiosi, tanto che durante la sequenza dove l’I-rex fa a pezzi la girosfera con loro all’interno, io facevo il tifo per il dinosauro.
- Capisco che si è scelto di dare il ruolo di “dinosauro protagonista” a un ibrido e che in questa nuova saga viene dato molto spazio alla questione della manipolazione genetica, ma a nessuno – a parte me – è dispiaciuto che non si sia dato maggiore spazio al Mosasaurus? Il colosso (anche se nel film le sue reali dimensioni vengono di gran lunga esagerate, rimane pur sempre uno dei più grandi dinosauri acquatici mai esistiti) ha una particina davvero misera, che tra l’altro mi ha ricordato Free Willy, seppure in una variante decisamente più cruenta…
Malgrado tutto, però, gli effetti speciali sono all’altezza della sfida e, se non si hanno grandi pretese sulla trama, il film è godibile e divertente.
Jurassic World – Il mondo distrutto (2018)
Lo considero migliore rispetto al precedente, anche se ha ancora qualche difetto di logica. Qualche personalissimo pensiero sul film:
- La situazione dell’isola è ottima per creare scene adrenaliniche, ma la domanda sorge spontanea: chi è l’imbecille che ha scelto quest’isola come luogo ideale per un parco?
- Il Mosasaurus viene involontariamente liberato (Free Mosa), ma a nessuno frega niente. Lo rivredremo per qualche istante solo alla fine del film.
- Ci siamo liberati dei due ragazzini del capitolo precedente, è questa è già una grande vittoria!
- Lo Stygimoloch spacca. Letteralmente.
- Per quanto mi infastidisca l’idea dei “Raptor domestici”, Blue è proprio caruccia da piccola.
Tornando seri per un attimo, devo dire che ho apprezzato molto due sequenze in particolare: la prima, bellissima e dolorosissima, è quella del povero Brachiosaurus destinato a morire in modo orribile. Si tratta – nelle intenzioni del regista Bayona – dello stesso esemplare visto per la prima volta dai protagonisti di Jurassic Park: l’animazione è quella originale del ’93. La seconda che mi ha colpito riguarda la difficile scelta tra la sopravvivenza dei dinosauri nella tenuta e la sicurezza del genere umano. Davvero molto intensa.
Ok, l’attimo di serietà è passato. Brava Maisie! Per quanto riguarda Claire, bé, spero che prima o poi finisca schiacciata sotto la zampa del T-rex come il tizio de Il mondo perduto.
Cartoni animati
Alla ricerca della valle incantata (1988)
Il film d’animazione sui dinosauri per eccellenza! Cinque cuccioli di dinosauro affrontano un viaggio pieno di insidie per ritrovare le proprie famiglie.
È stato prodotto da Spielberg. I veri nomi delle specie sono stati sostituiti (nel doppiaggio italiano, non so in quello originale) da termini più semplici ma memorabili: “colli lunghi”, “tricorni”, “denti aguzzi”, ecc.
Mentre raccoglievo materiale per l’articolo, ho scoperto che sono stati prodotti ben QUATTORDICI sequel di questo cartone animato. Esisterà qualche coraggioso che li abbia visti tutti?
We’re Back! – 4 dinosauri a New York (1993)
Grazie a una macchina del tempo e a una piccola creaturina verde, quattro dinosauri vengono catapultati a New York e dotati di raziocinio.
Tratto dal romanzo per bambini We’re Back! A Dinosaur’s Story (1987) di Hudson Talbott, il film è stato prodotto – di nuovo – da Spielberg (…che a quanto pare era più fissato coi dinosauri di tutti i bambini che guardavano i suoi film!).
Fumetti
Ryu delle caverne (o Ryu, il ragazzo delle caverne) di Shōtarō Ishinomori
L’opera – nota in Italia soprattutto grazie alla sua trasposizione animata – è ambientata in una preistoria diversa dalla nostra (per la precisione, quella di Al Bano…), dove dinosauri e uomini convivono.
Il manga, creato dall’autore di Cyborg 009 e uscito nel 1971, narra del viaggio di Ryu – un ragazzo considerato maledetto a causa della sua carnagione chiara – che perde la madre adottiva (una scimmia) e va alla ricerca della sua vera madre. L’edizione più recente è quella della J-pop, divisa in due volumi.
C’è da dire che il manga è molto più serio rispetto all’anime, quindi se avete voglia di scoprire la versione cartacea, tenetelo presente.
Videogiochi
Dino Crisis (1999)
Survival horror in terza persona della Capcom (Devil May Cry, Resident Evil), uscito per PlayStation e ispirato a Jurassic Park.
Il successo del binomio horror/dinosauri era ormai assodato da tempo…, strano che di prodotti di questo genere non ne siano usciti di più!
Il gioco ha avuto due seguiti e due spin-off, ma preferisco fermarmi qui…
Romanzi
Qui non c’è esattamente l’imbarazzo della scelta. Oltre a Il mondo perduto (1912) di Arthur Conan Doyle (creatore di Sherlock Holmes) e il già citato libro per bambini di Talbott, in epoca recente solo Michael Crichton, scrittore (Sfera, Timeline – Ai confini del tempo), regista (Westworld), sceneggiatore (specialmente di film ispirati ai suoi libri), e produttore esecutivo (E.R. – Medici in prima linea, di cui è stato anche ideatore, sebbene si sia ispirato alla raccolta di racconti Casi di emergenza), ha fatto dei dinosauri il soggetto di due suoi romanzi.
Jurassic Park (1990)
A differenza del film, che punta sulla fantascienza, il libro è più improntanto al thriller: il mistero di Isla Nublar rimane tale per buona parte del romanzo. I dinosauri appaiono relativamente tardi, ma molte delle situazioni create da Crichton saranno materiale indispensabile per tutta la saga cinematografica. Ci sono differenze evidenti tra il romanzo e il film, ma sarebbe uno sbaglio chiedersi quale prodotto sia migliore. Uno è un ottimo romanzo e l’altro un ottimo film.
Il mondo perduto (1995)
Il seguito di Jurassic Park, che per titolo e tematica si rifà al romanzo di Conan Doyle. Questa volta il protagonista è Ian “il chaos vince sempre” Malcolm, giunto su Isla Sorna in cerca dello scomparso Richard Levine, paleontologo e suo conoscente. Come nel caso del primo romanzo, ci sono molte differenze tra film e libro, ma anche qui i paragoni sono inutili: Crichton è stato uno scrittore abilissimo nel creare atmosfere piene suspense, e infatti molti film famosi sono tratti dai suoi romanzi (alcuni esempi: Sol Levante, con Sean Connery e Wesley Snipes; Sfera, con Dustin Hoffman, Sharon Stone e Samuel L. Jackson; Timeline, con Paul Walker e Gerald Butler).
Dinosauri in Italia
Musei
È così ovvio che non dovrei scriverlo, ma lo farò lo stesso. Qualunque vero appassionato dovrebbe considerarli come prima opzione. Ci sono ottimi musei dedicati solo alla paleontologia, e molti altri con ottime sezioni sui dinosauri. In questi luoghi è possibile trovare collezioni di fossili in ottimo stato di conservazione.
Parchi dei dinosauri
In moltissime regioni è possibile trovare parchi dedicati ai dinosauri, con riproduzioni a grandezza naturale. I bambini più fortunati ci sono stati almeno una volta con la scuola. Alcuni, ancora più fortunati, ci sono stati anche una seconda volta, con i genitori, perché li hanno assillati finché non hanno ceduto. È un’ottimo modo per rendersi conto di quanto mastodontiche siano state queste creature: prendiamo come esempio quello che, attualmente, è considerato il più grande dinosauro che abbia mai camminato sulla terra: l’Argentinosaurus (erbivoro vissuto all’inizio del Cretaceo superiore), con una lunghezza stimata superiore ai 30 metri. Se pensate che siano pochi, bé, di illustrazioni che paragonano dinosauri a uomini o a mezzi di trasporto ne potete trovare a bizzeffe su internet!
Orme di dinosauri
Esistono posti dove è possibile vedere vere orme lasciate da numerose specie di dinosauri. I siti più famosi si trovano in America, ma se ne possono trovare anche qui da noi. Il più noto è a Rovereto, ma ce ne sono diversi sparsi in tutta Italia. Attenzione però: alcune volte le tracce sono così sottili che il tempo atmosferico può pregiudicarne la visibilità!
Se ti piacciono i dinosauri, non perdere l’ultimo libro di Leo Ortolani “Dinosauri che ce l’hanno fatta!”. Hai mai letto “Dinosauri” di Ray Bradbury (edizioni Net)? Conosci il manga “Gon”? Non essere troppo dura con Al Bano, forse ha creduto che il vecchio cartone “Dino Raiders” fosse un documentario!
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Grazie mille per le segnalazioni!
Ortolani è un genio. È già nella mia lista dei prossimi acquisti!
Di Bradbury ho letto solo “Fahrenheit 451”. Mea culpa, mea maxima culpa.
Ho dato un’occhiata alle tavole di “Gon” e sono rimasta veramente sorpresa: sono molto belle e ricche di dettagli.
Per quanto riguarda Al Bano, non è mica finita! Leggi cosa ha dichiarato a “Un giorno da pecora”. Io sto ancora ridendo!
https://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2020/05/27/uomo-vinto-contro-dinosauri-bano-non-molla_MQ0Zvybe3gphk8S8s3zncI.html
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Ho scoperto che la J-Pop ha recentemente rilasciato un’edizione integrale di Gon. Grazie ancora Inchiostronoir. Quel cofanetto sarà mio!
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