Ambientate dopo l’Era glaciale e prima dello sviluppo dell’agricoltura, le Cronache dell’Era Oscura (Chronicles of Ancient Darkness), pubblicate da Mondadori tra il 2005 e il 2010, sono state davvero una piacevole sorpresa per me.
Le scoprii per caso in una piccola libreria, solo perché la sezione fantasy e quella per ragazzi erano unite assieme. Questo fatto mi ha insegnato una cosa importante: dai sempre un’occhiata alla sezione per ragazzi, perché spesso ci finiscono titoli che dovrebbero avere un posto fisso in quella fantasy (Terramare – la saga completa della Le Guin, Il Castello Errante di Howl della Jones, la nuova edizione dei librigame di Joe Dever, e persino alcuni libri di G.R.R. Martin…). Attenzione: non intendo dire che la sezione per ragazzi non meriti considerazione! Anche un cinquantenne avrebbe qualcosa da imparare da Il gran sole di Hiroshima di Brückner, sempre presente tra i libri per i più piccoli.
Prima di continuare, è meglio presentare la quarta di copertina del primo libro (La magia del lupo):
“Torak è solo, ferito, terrorizzato, in fuga. Il suo unico alleato è un cucciolo di lupo rimasto orfano. La sola arma per sopravvivere è la sua abilità di cacciatore. Ma tra le cupe ombre della Foresta morire di fame non è ciò che spaventa di più. Perché un demone, lo stesso demone che ha ucciso suo padre, lo insegue furtivo e silenzioso come il respiro. Un demone deciso a distruggere tutte le tribù della Foresta, e che Torak – solo lui, nessun altro – dovrà sconfiggere durante la Luna del Salice Rosso. Anche se lui è solo un ragazzo, e le tribù lo hanno esiliato per sempre… Una storia che immerge il lettore in un passato lontanissimo e lo accompagna in un mondo di lupi e demoni, di spiriti degli alberi e di stregoneria. Un mondo in cui fidarsi di un amico significa rischiare la vita”.
La saga, vincitrice nel 2010 del Guardian Children’s Fiction Prize, si divide in sei volumi:
- La magia del lupo (Wolf Brother)
- Il ritorno del lupo (Spirit Walker)
- Sulle tracce del lupo (Soul-Eater)
- Il coraggio del lupo (Outcast)
- La promessa del lupo (Oath Breaker)
- Il destino del lupo (Ghost Hunter)
Sì, i titoli italiani sono un tantino ripetitivi… (quelli originali sono di gran lunga migliori!). I libri sono poi stati raccolti in due trilogie: La saga del lupo e Il cammino del lupo.
Documentarsi è una cosa seria
Ho trovato la storia davvero avvincente e ben studiata. Tribù, animali, ambienti: tutto è trattato con molta cura. La Paver ha preso seriamente la fase di documentazione (fase che, invece, molti autori trascurano cadendo spesso in imbarazzanti strafalcioni…), tanto da fare amicizia con dei lupi in carne ed ossa! Non che l’abbia fatto solo per questo: a quanto pare all’autrice piace molto viaggiare (Artico, Mediterraneo, Egitto) e avere a che fare con gli animali più disparati (oltre ai lupi, delfini, orche, orsi, cinghiali)!
Ambientazione e temi
Una delle cose più originali è senza dubbio l’ambientazione (già citata sopra): un mondo preistorico, selvaggio, dove la conoscenza della natura circostante è fondamentale per riuscire a sopravvivere giorno dopo giorno. Gli uomini sono nomadi; cacciano e raccolgono: ogni cosa può diventare una risorsa; niente viene gettato via con leggerezza. Insomma, non prendono più di quanto possano consumare.
Le tribù si affidano a un sistema di credenze fatto di animali (o piante) guida e sciamani. La magia è presente, ma con caratteristiche molto diverse da quella un po’ disneyana di tanti altri libri per ragazzi.
Il rapporto tra uomo e animale, tra uomo e ambiente, uniti ai temi della tolleranza e del diverso, rendono quest’opera assolutamente attuale. Torak e Lupo cercano il loro posto nel mondo, ma ogni passo li conduce a disavventure sempre più gravi. Possono avanzare confidando solo sul loro legame e sui pochi (ma buoni!) amici e alleati che li sostengono.
GandalfConsiglia
Non voglio spingermi oltre per evitare inutili spoiler. Per chi volesse approfondire la conoscenza dell’autrice e delle sue opere, ecco il sito ufficiale di Michelle Paver. Qui potrete trovare i racconti dei suoi viaggi e dei suoi incontri con gli animali. Interessante anche In The Studio With Ian Mckellen, con l’attore britannico intento a registrare gli audiobooks della saga.
Insomma, potete dubitare della mia opinione, ma non di quella di Gandalf!
Un pensiero riguardo “Michelle Paver. Il fantasy preistorico”